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Lavorare smart (Lavoro agile, near working e flessibilità oraria)

Già prima della pandemia da COVID-19 stavano prendendo forma numerosi progetti di lavoro agile in ambito pubblico e privato, che mostravano tutti i vantaggi di questa modalità di lavoro di cui l’Amministrazione Comunale ha promosso per anni la sperimentazione, sia attraverso l’iniziativa Settimana del Lavoro Agile - che nel 2019 era giunta alla sua terza edizione, dopo le Giornate di Lavoro Agile del 2014, 2015 e 2016 - sia attraverso i progetti finanziati (“MIRE - Milano in rete - dal welfare al tempo ritrovato”, che prosegue le attività di “Smart Lab - Milano Concilia 4.0” nell’ambito del Piano Territoriale di Conciliazione di Regione Lombardia). Con il passaggio da “Giornata” a “Settimana” del Lavoro Agile, oltre alla possibilità di estendere la sperimentazione a più giornate, erano stati studiati e introdotti elementi innovativi, proponendo alle aziende ed enti partecipanti di condividere la propria esperienza attraverso l’organizzazione di eventi o attraverso un’attività di peer mentoring di cui potessero beneficiare le imprese neofite, soprattutto piccole e medie.

Il successo dell’iniziativa è stato confermato dal trend positivo dei numeri: nell’edizione 2019 i lavoratori coinvolti sono stati 53.520, a fronte dei 23.034 del 2018, e 446 sono state le aziende che hanno aderito una o più volte alle cinque edizioni, rispetto alle 408 dell’anno precedente. Le ricerche svolte - in collaborazione con l’Agenzia comunale di Mobilità, Ambiente e Territorio, esperta di analisi e monitoraggi sul territorio (AMAT) e la School of Management Bocconi - hanno rilevato che, oltre al tempo guadagnato per la vita privata, per i dipendenti che adottano soluzioni di smart working si aggiungono un’accresciuta efficienza, motivazione e produttività.

Facendo tesoro delle esperienze condotte in tema di lavoro agile, il Comune di Milano, in una fase precedente all’emergenza sanitaria, stava portando avanti il dispiegamento dello smart working in maniera graduale in tutta la sua organizzazione coinvolgendo - a seguito di un confronto sindacale e un momento di analisi della cultura organizzativa dell’Ente - i dipendenti interessati di 9 direzioni. Con la messa a regime dal 1 luglio 2019 circa 330 smart worker avevano avuto a disposizione 3 giorni al mese di lavoro agile, 4 i genitori con figli fino all’ottavo anno.

L’arrivo della pandemia e il conseguente lockdown non hanno quindi trovato l’Amministrazione impreparata, consentendo in brevissimo tempo a più di 7.000 lavoratori comunali di fare ricorso a questa modalità lavorativa che slega la produttività dalla presenza fisica in ufficio, portando alla luce la necessità di una trasformazione dei modi e dei tempi di lavoro già in essere. Dai dati emersi dalla ricerca condotta dall’Amministrazione sul Lavoro Agile Straordinario (LAS), questa esperienza ha agevolato l’acquisizione di nuove competenze e ha favorito un aumento della produttività.  

Quella vissuta durante il lockdown è stata definita come un’esperienza di Emergency Remote Working (ERW o Lavoro Agile Straordinario/Emergenziale, LAS) e non di vero e proprio smart working: le organizzazioni che non avevano un progetto in corso hanno sperimentato il lavoro agile in maniera forzata e non strutturata e ora, in una fase di contenimento dell’emergenza sanitaria, accogliendo la sfida del lavoro del futuro, cercano un equilibrio sostenibile tra presenza e attività da remoto.

Il Comune di Milano - portando avanti da tempo politiche di sostenibilità sociale e ambientale che guardano alla qualità della vita dei propri cittadini e city users - in uno scenario in continua evoluzione caratterizzato da un cambiamento dei tempi della città e del lavoro anche a seguito della fase pandemica, propone, primo in Italia, un nuovo modello del vivere e lavorare: una città “a 15 minuti”. In questo contesto, articola la modalità lavorativa “smart” dei suoi dipendenti con più componenti: oltre a un modello ibrido di smart working - alternanza tra remoto e presenza - una rinnovata flessibilità oraria e il near working, ossia la possibilità di lavorare in sedi comunali più vicine alla propria abitazione.

In costante confronto con le Organizzazioni Sindacali e in condivisione con il management dell’Ente, il Comune ha approvato le linee guida e un piano organizzativo per il lavoro agile, che, laddove identifica attività “smartabili”, considera lo smart working modalità complementare al lavoro in presenza, a cui affianca anche un investimento in dotazione tecnologica e formazione digitale per il personale dipendente individuato. Questo piano integrato ha lo scopo di migliorare l’organizzazione e le attività dell’Ente, oltre che la qualità dei servizi offerti, rendendolo più efficiente ed efficace.  


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Aggiornato il: 19/05/2022