Nel 2021, gli Stati Membri dell’Unione Europea hanno deciso di dare vita a un Piano di Ripresa e Resilienza con l’obiettivo di riparare i danni economici e sociali causati dall’emergenza sanitaria da coronavirus e contribuire a gettare le basi per rendere le economie e le società dei Paesi Europei più sostenibili, resilienti e preparate alle sfide e alle opportunità della transizione ecologica e digitale: un investimento sul futuro dell’Europa e degli Stati membri per ripartire dopo l’emergenza Covid-19.
Lo strumento finanziario che la Commissione Europea ha identificato per finanziare il Piano è denominato Next Generation EU. Si tratta di un dispositivo temporaneo da 750 miliardi di euro pensato per spingere una “ripresa sostenibile, uniforme, inclusiva ed equa”.
Lo Stato italiano ha adottato il proprio Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) a seguito della decisione del Consiglio Europeo nel luglio del 2021 ed è stato recentemente riprogrammato a seguito della Decisione del Consiglio di dicembre 2023.
Il Piano Nazionale si articola in 7 Missioni, ovvero aree tematiche principali su cui intervenire, individuate in piena coerenza con i 3 pilastri del Next Generation EU. Le Missioni si articolano in Componenti, aree di intervento che affrontano sfide specifiche, composte a loro volta da Investimenti e Riforme.
1. Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura
2. Rivoluzione verde e transizione ecologica
3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile
4. Istruzione e Ricerca
5. Inclusione e Coesione
6. Salute
7. Re-power EU
L’importo totale del PNRR, a favore dell’Italia, è di 194,4 miliardi di euro, integrati dallo Stato con risorse aggiuntive pari a 30,6 miliardi di euro attraverso il Fondo Nazionale Complementare (FNC).
L'anno di conclusione dello strumento e, conseguentemente, di tutti i progetti da esso finanziati sarà il 2026.