Parco di Villa Scheibler
Municipio 8
Ingresso: via Lessona, via Anderloni
Orari: 6:30 - 00:00
Come arrivare: bus 40 | 57
Superficie: 148.000 mq
Anno di realizzazione: 1979 e 2005
Progettisti: Ufficio Tecnico Comune Milano e Flora Vallone
Cosa fare al parco:
- 2 aree gioco
- passeggiare
- sosta e relax
- tavoli in cemento
- correre e andare in bicicletta
- 2 porte da calcio
- percorsi botanici
- sposarsi: é sede di matrimoni e unioni civili l'ultimo sabato di ogni mese
- 4 aree cani
Associazioni presenti:
- Associazione Quarto Oggiaro Vibibile - in via Lessona, 13 (tel: 02 35.744.577; e-mail: pinolopez@tiscali.it)
- Associazione Unisono - via Lessona, 43 (e-mail: baluardo@gmail.com)
Il parco in breve
Il parco di Villa Scheibler offre alla vista prati, boschetti con alberi anche monumentali, fontane e giochi d’acqua. I più piccoli hanno spazi dedicati al gioco mentre gli adulti possono correre o andare in bicicletta lungo i viali, oppure ammirare splendidi esemplari di salice piangente, sequoie, ciliegi e paulonie. Vivaio comunale nel 1928, conserva alberi quali il cedro dell’incenso, il gelso bianco e l’acero di monte.
La storia del parco inizia nel 1400, quando Ludovico il Moro fece di tale luogo, folto di boschi e attraversato da torrenti, la sua tenuta di caccia. Subì nei secoli diversi passaggi di proprietà e destinazione.
Nel Cinquecento l’edificio patronale assunse un aspetto simile a quello attuale mentre furono costruiti nella tenuta fabbricati agricoli e il fondo, fertile e irrigato dal torrente Pudiga, fu destinato alla coltivazione della vite e del frumento.
Nell’Ottocento la villa, abbellita anche dall’apertura sulla facciata di un portico a colonne, fu acquistata dai conti Scheibler, che ne fecero una residenza di campagna circondata da un maestoso parco, un romantico giardino all’inglese, con piccole colline e scorci imprevisti.
Il conte Scheibler vendette la villa con i suoi possedimenti e la costruzione fu adattata all’allevamento dei bachi da seta prima di essere acquistata dal Comune di Milano nel 1926. Durante la guerra offrì ricovero agli sfollati e parte del parco divenne vivaio comunale. Dopo la guerra, quando intorno iniziò la costruzione di case, solo una piccola parte del parco originario si salvò.
Nel 1979 Villa Scheibler diventò parco pubblico e, negli anni 2000, con il contributo dei fondi europei, furono progressivamente realizzati due tipi di interventi: un parziale restauro conservativo della Villa, poi destinata all’associazionismo e a servizi pubblici e un intervento sul verde. Al centro del parco è stato restaurato quel che rimane di un tempietto colonnato, che un tempo fungeva da raccordo tra Villa Scheibler e la scomparsa villa Caimi che sembra fossero collegate da un passaggio sotterraneo segreto.
Nel giardino è stato ridisegnato con alberi l’antico tracciato del torrente Pudiga e è stata realizzata una fontana con 4 vasche a ricordare l’originaria ricchezza di acque della zona. A ciò si aggiunge un orto botanico e una piazza con fiori ed arbusti di differenti colori.
La pavimentazione é in calcestre e il parco é periodicamente sorvegliato dalle GEV, le Guardie Ecologiche Volontarie.
Qui nel XV secolo sorgeva un casino di caccia di Lodovico il Moro, poi modificato nel corso dei secoli sino a divenire un’imponente residenza nobiliare di campagna di impianto settecentesco, Villa Scheibler.
Il parco all’inglese annesso alla villa presentava la conformazione tipica del modello paesaggistico. Piccole colline racchiudevano manufatti architettonici come l’arco per traguardare Milano, il tempietto e il piccolo portale che introduceva al giardino vicino alla Villa Caimi. Nel 1927 il conte Scheibler vendette i suoi possedimenti, il terreno agricolo tra le due ville divenne vivaio comunale fino alla fine degli anni ‘70 quando fu convertito in parco pubblico.
L’orditura dei percorsi e delle alberature disposte in filari densi di specie sia autoctone sia esotiche rimase invariata. Recentemente è stato avviato un intervento di riqualificazione con il finanziamento europeo “Urban”.
Il progetto sottolinea e ripropone alcune importanti caratteristiche storiche: il tracciato del torrente Pudiga, evocato da un percorso sinuoso che ne ripercorre l’antico alveo; il giardino di Villa Caimi, con siepi e alberature attorno all’ottocentesco portale monumentale; la vista prospettica verso Villa Scheibler, con la nuova fontana a quattro vasche; i percorsi e le alberature dell’ex vivaio che introducono a un itinerario botanico di grande varietà.
Completa l’intervento la piazza dei Fiori, con arbusti e aiuole fiorite che assicurano fioriture in ogni stagione.
Principali specie arboree
- acero di monte (Acer pseudoplatanus)
- ciliegio da fiore giapponese (Prunus serrulata ‘Kanzan’)
- ciliegio (Prunus avium).
- faggio pendulo (Fagus sylvatica ‘Pendula’)
- gelso bianco (Morus alba)
- ippocastano (Aesculus hippocastanum)
- olmo (Ulmus spp)
- robinia (Robinia pseudoacacia)
- sofora (Sophora japonica)
- spino di Giuda (Gleditsia triacanthos)
- Percorsi botanici: sono presenti targhette con indicazioni delle diverse specie e varietà botaniche
- Vi sono alberi imponenti e singolari per età quali: il faggio piangente, il ciliegio da fiore, il ciliegio da frutto, il gelso bianco, l'olmo, la gleditsia e la sequoia; inoltre: un imponenete faggio pendulo, la paulonia (ingresso di via Orsini); accanto la fontana ci sono rarità quali: la sterculia, il cercidifillo del Giappone, l'albero del caffè del Kentucky, il falso loto.
Acqua
Fontana a quattro vasche.
Aggiornato il: 09/07/2024
Argomenti: