Iniziative Garante Silvio Premoli
Mercoledì 20 novembre bambine, bambini e adolescenti delle scuole marceranno per le vie di Milano per celebrare la Giornata Internazionale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza nel corso del tradizionale appuntamento “Io marcio per i diritti”.
All’insegna dello slogan “OCCHIO A COME PARLI!” le classi partiranno da Piazza XXV Aprile alle ore 9:30 per arrivare al Castello Sforzesco, dove saranno accolti da una rappresentanza delle istituzioni cittadine e dove le classi interessate che ne abbiano fatto richiesta potranno accedere a laboratori sui temi delle emozioni, del benessere, dei diritti e del linguaggio inclusivo.
Il tema della marcia, sul quale bambine e bambini avranno precedentemente svolto attività con i docenti, ha l’obiettivo di far riflettere sul peso delle parole e sull’importanza di un linguaggio rispettoso e inclusivo. I prodotti elaborati nel corso delle attività saranno portati in marcia e consegnati alle istituzioni presenti.
Al termine della Marcia, per le classi che ne hanno fatto richiesta, sarà possibile vedere, grazie alla collaborazione con Circonvalla Film, alcuni corti sul linguaggio inclusivo.
Vi sarà anche la possibilità di partecipare ai laboratori del Pop- Up Festival, grazie alla collaborazione con Six Seconds, per esplorare l’impatto emotivo del nostro linguaggio.
L’iniziativa Patto Educativo Digitale Milano e Le Raccomandazioni è promossa dal Comune di Milano e l'Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Tra i partner coinvolti fin dall'inizio ci sono ATS Milano Città Metropolitana, Ufficio Scolastico Territoriale di Milano, Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche (SICuPP) Lombardia, CORECOM Lombardia e il Progetto genitori “Aspettando lo smartphone”.
Si è costituito un gruppo di lavoro che ha coinvolto le principali istituzioni milanesi, un gruppo di esperti/e del mondo accademico e delle professioni per una discussione condivisa sul rapporto tra educazione, salute e digitale.
Dopo 2 anni di lavoro sono state elaborate le Raccomandazioni del Patto Educativo Digitale Milano che riassumono indicazioni per il benessere e la sicurezza dei minorenni nel contesto digitale, fondate sia sulle evidenze scientifiche più recenti sia sulle esperienze di genitori, insegnanti, studenti della città. Il punto più originale e innovativo di questa iniziativa è proprio l’approccio partecipativo, cioè aver scritto il documento dopo aver raccolto ed ascoltato l’opinione, i bisogni, le aspettative di oltre 6000 genitori e figli, e oltre 2000 insegnanti che hanno compilato un questionario on line distribuito nelle classi dalla terza primaria alla terza secondaria.
L’arte è educazione
"Ci ha lasciato Cesare de Florio La Rocca, una vita spesa per le bambine e i bambini, a Salvador de Bahia e in Italia. Ciao, Cesare e grazie per tutto quello che hai fatto. La Rocca può essere considerato il padre dell’Arteducazione, una metodologia di riscatto di bambini in situazione di rischio che li risveglia attraverso l’estetica”.
Così recita la motivazione del premio consegnato nel 2012 a Cesare de Florio La Rocca dai Transformadores (Trip).
Fiorentino di nascita, avvocato in Brasile e in Italia, Cesare de Florio La Rocca ha sulle spalle 53 anni di Brasile, ha lavorato in Amazzonia, nelle favelas della città di Manaus (di cui è cittadino onorario ) e negli anni 1980 si trasferisce a Rio de Janeiro, però a causa della dittatura è costretto a tornare in Italia, a Milano, dove lavora per otto mesi nel carcere Beccaria con il ruolo di coordinatore tecnico dell’Area educativa.
Torna a Brasilia, dove assume l’incarico di rappresentante dell’Unicef per il Brasile e, sul finire degli anni ottanta, stanco di un certo immobilismo delle organizzazioni internazionali, decide di abbandonare la carriera diplomatica per inseguire un sogno: dare una educazione di alta qualità ai figli e alle figlie delle classi più popolari della società brasiliana.
Come lui ama sintetizzare: “Dare la migliore educazione ai più poveri”.
Si trasferisce a Salvador di Bahia (“la Roma negra”) e il 1 giugno del 1990 - in una stagione di grande fermento politico-sociale per il Brasile: sono gli anni del ritorno della democrazia - fonda il “Progetto Axé - Centro di difesa e protezione del bambino e dell’adolescente”.
In 30 anni di attività sono più di 27mila i bambini che sono entrati in Axé (l’87% non è più tornato alla vita di strada).
Aggiornato il: 18/11/2024