CHE ARIA TIRA

CHE ARIA TIRA

La Qualità dell'Aria a Milano

La qualità dell’aria in città è il risultato dell’interazione di fattori eterogenei. Diversi elementi, come il contesto geografico e le condizioni meteo-climatiche, incidono sull’evoluzione della concentrazione degli inquinanti in atmosfera. Un ulteriore fattore è costituito dall’intensità e dalla evoluzione delle fonti di emissione in atmosfera.

L’ARIA DI MILANO

​​​​​​​​​​​​Le particolari condizioni geografiche e meteo-climatiche di Milano sono un fattore di pressione per la qualità dell’aria che si aggiunge al ruolo delle emissioni locali.
La presenza delle catene montuose che chiudono su tre lati la pianura padana influisce sulla circolazione generale, blocca le perturbazioni e i venti provenienti dall’Atlantico settentrionale e sfavorisce il rimescolamento delle masse d’aria.

Le condizioni estremamente favorevoli all’accumulo degli inquinanti, registrate in tutta la Pianura Padana, non sono paragonabili ad alcun altro contesto geografico e climatico in Europa. Fanno sì che il confronto tra la qualità dell’aria a Milano e nelle altre grandi città europee sia in generale sfavorevole per il capoluogo lombardo, con concentrazioni elevate di particolato fine (PM10 e PM2,5), biossido di azoto (NO2) e Ozono (O3) spesso comparabili, o anche superiori, ai valori rilevati presso città in cui le emissioni sono maggiori.

L’inquinamento atmosferico è il primo fattore ambientale di rischio per la salute dei milanesi.

All'esposizione agli inquinanti si associano effetti sulla salute acuti e cronici, con importanti impatti socio-economici per aumento di mortalità e frequenza di problemi cardiovascolari, polmonari e respiratori, ma anche per ricoveri ospedalieri, bronchiti croniche, asma e uso di broncodilatatori nei bambini, giorni di ridotta attività e giornate di lavoro perse.

In ambito urbano, i problemi sanitari legati all’esposizione a inquinanti di tipo diffuso vanno a sommarsi a quelli relativi all’esposizione al ‘traffico di prossimità’, tipici di aree ad alto traffico veicolare, caratterizzate dalla presenza in atmosfera di inquinanti di notevole tossicità.

Gli inquinanti critici per Milano sono

  • Particolato atmosferico - PM10 e PM2.5 
  • Ossidi di Azoto - NO2 
  • Ozono - O3 

> Vedi sotto per scoprire di più sugli Inquinanti critici per Milano


TREND STORICI

​​​​​​​​La qualità dell’aria a Milano, malgrado sia molto migliorata negli ultimi anni, non rispetta i valori-limite previsti dalle norme UE e nazionali e dalle Linee-guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Un’analisi relativa ai principali inquinanti mostra che quelli critici per Milano sono PM10, PM2,5, NO2 e O3.

Due procedure di infrazione della Commissione Europea, che coinvolgono anche il territorio del Comune di Milano, sono state avviate nei confronti dell’Italia per il particolato (PM10) e il biossido di azoto (NO2). Queste procedure impongono l’attivazione di tutte le misure utili al rientro nei valori-limite nel più breve tempo possibile.

Ogni giorno il Comune pubblica le previsioni della Qualità dell'Aria per il giorno successivo.

> Vedi le previsioni sulla pagina Facebook del Comune di Milano

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IL PIANO ARIA E CLIMA

La sottoscrizione volontaria da parte del Sindaco di Milano Beppe Sala della C40 Clean Air Cities Declaration (ottobre 2019) conferma la necessità di rispettare i valori normativi e quelli indicati dalle Linee-guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la concentrazione di PM10, PM2,5, NO2 e Ozono.

La Dichiarazione impegna la città a individuare entro il 2021 le misure necessarie non solo a soddisfare al più presto i limiti fissati dalla normativa nazionale ed europea, ma anche ad avvicinarsi a quelli ben più impegnativi previsti dalle Linee-guida dell’OMS. Secondo la Dichiarazione, le azioni necessarie a migliorare la qualità dell’aria devono essere integrate con il contrasto ai cambiamenti climatici.

La risposta operativa del Comune di Milano alla Dichiarazione consiste nella attuazione del PIANO ARIA E CLIMA, che include questi obiettivi e specificatamente nelle azioni dedicate al miglioramento della qualità dell’aria.

Il Regolamento della Qualità dell'Aria del Comune di Milano regola i comportamenti non ammessi e indica le prescrizioni da seguire.
> Leggi le applicazioni pratiche del Regolamento per la Qulità dell'Aria - dal fumo all'aperto al commercio sulle aree pubbliche.

Fonte: PIANO ARIA E CLIMA

> Cosa puoi fare tu per l'Aria di Milano?
Vedi sotto e scopri come muoverti, riscaldarti, non inquinare.

La qualità dell’aria a Milano è in larga parte compromessa dalle emissioni inquinanti dovute al traffico veicolare e l’esposizione in prossimità delle stesse è un fattore di rischio sanitario.
Per ridurre  la tua ‘impronta ecologica’ e / o la tua ‘esposizione personale’ scegli di

  • Usare il trasporto pubblico, il carpooling o forme di mobilità dolce (bicicletta, a piedi) che, oltre a contribuire a ridurre le emissioni complessive, riducono la tua diretta esposizione: otterrai dei benefici in termini di salute. E’ infatti dimostrato che l’esposizione ai composti tossici da traffico alla guida di un autoveicolo sia elevata e contemporaneamente che la ‘mobilità attiva’ sia un potente strumento preventivo nei confronti dei problemi cardiovascolari. Se non puoi usare il trasporto pubblico o altri modi di mobilità dolce per i tuoi spostamenti, utilizza un veicolo elettrico o a tecnologia ibrida,  evitando i motori diesel. Se ti sposti in moto, utilizza un veicolo elettrico o a 4 tempi. 
  • In ogni caso modera la velocità e cerca di adottare uno stile di guida non aggressivo. E’ dimostrato che l’’eco-driving’ può permetterti di risparmiare in media dal 5 al 10% del carburante, con punte oltre al 20% . Mantieni in stato di buona manutenzione il tuo veicolo (pressione pneumatici, livello dell’olio,...). Non sostare con il motore acceso e non tenerlo acceso per ‘scaldarlo’ all’accensione.
  • Considera la possibilità di sfruttare i servizi di veicoli condivisi - carsharing, bikesharing e scootersharing - che la città ti mette a disposizione per i tuoi spostamenti occasionali o abituali e valuta di evitare l’acquisto di una nuova auto

  • Mantieni la temperatura degli ambienti in cui vivi e lavori entro i limiti di legge (19° C per gli edifici residenziali) e se possibile più bassa di un grado. Ridurre di 1°C il riscaldamento domestico comporta un risparmio in termini di consumi energetici quantificabile attorno al 7%. Di conseguenza ridurrai le emissioni di questa altra importante fonte di inquinamento in città nel periodo invernale.
  • Evita di tenere acceso il riscaldamento quando non usi un locale. Avere il calore solo quando serve evitando sprechi permette di ridurre i costi per il combustibile e di inquinare meno. 
  • Riduci le dispersioni di calore verso l’esterno, chiudendo persiane e tapparelle o mettendo tende pesanti, ma non davanti ai caloriferi, il cui effetto puoi potenziare installando pannelli riflettenti.
  • Effettua il controllo del tuo impianto termico nei tempi previsti.

Lo sapevi che

  • L’installazione delle valvole termostatiche sui caloriferi assicura una temperatura costante nell’abitazione, consente di sfruttare gli apporti termici gratuiti (sole, calore emesso da altri elettrodomestici), permette una corretta gestione delle temperature in ogni stanza e consente sempre un risparmio sui consumi energetici. 
  • La contabilizzazione del calore per singolo locale o unità immobiliare permette una gestione più efficiente degli impianti termici centralizzati consentendo ad ogni condomino di pagare solo il calore effettivamente consumato, oltre alla quota fissa stabilita in assemblea condominiale.
  • La sostituzione di un generatore di calore tradizionale con un altro avente efficienza energetica superiore, riduce i consumi energetici e le emissioni inquinanti. 

  • Evita di bruciare legna nel camino/stufa: bruciare legna comporta infatti emissioni di PM2.5 estremamenre più alte rispetto ad utilizzare il gas metano a parità di energia prodotta. Se proprio non puoi farne a meno usa legna ben secca o meglio un pellet di alta qualità, per migliorare la qualità della combustione e dei residui tossici che respiri e immetti in atmosfera. Non bruciare mai altre sostanze nel camino, oltre a smaltire illecitamente dei rifiuti, puoi generare diossine cui sei esposto in prima persona.
  • Evita qualsiasi forma di combustione all'aperto, ivi inclusi anche i barbecue o i falò, e non usare fuochi d'artificio o fumogeni, che generano quantità incontrollate di particolato (PM) e di altri composti tossici e cancerogeni come benzo(a)pirene e diossine.
  • Se sei un fumatore, rispetta il divieto di fumo all'aperto nelle aree attrezzate destinate al gioco, allo sport, alle attività ricreative dei bambini e nei pressi di scuole, ospedali, università ospedaliere e alle fermate e alle stazioni/uscite del trasporto pubblico, ai posteggi dei taxi ecc..
  • Se devi fare la manutenzione del tuo giardino utilizzando tosaerba, decespugliatori ecc.., privilegia le attrezzature elettriche e soprattutto evita di usare le attrezzature con motore a scoppio a due tempi: un decespugliatore a due tempi produce, in un'ora di lavoro, una quantità di PM10 analogo a quello prodotto dalla combustione di circa 300 sigarette. 

Per le previsioni quotidiane sulla Qualità dell'aria a Milano, vedi

Per la rilevazione dei dati quotidiani sulla Qualità dell'aria a Milano, vedi

Gli inquinanti si dividono in primari e secondari.
Quelli primari sono quelli che vengono emessi direttamente dalla sorgente emissiva (antropica o naturale) mentre quelli secondari si formano in atmosfera per effetto di reazioni chimico-fisiche partendo da altri inquinanti.

Un inquinante di tipo “secondario” viene generato in atmosfera a seguito di trasformazioni chimico-fisiche di gas detti “precursori”, come gli Ossidi di Azoto o NOx.

Particolato sottile (PM10, PM2.5)

Il particolato sottile (indicato come  PM10 e  PM2.5) è materiale particellare presente in atmosfera per effetto di processi di combustione ma anche processi naturali, quali le eruzioni vulcaniche e l’erosione dei suoli da parte degli agenti atmosferici (particolato primario) o per reazioni chimiche di composti gassosi (particolato secondario).

Il  “PM10” indica la frazione di particolato “inalabile” con diametro aerodinamico inferiore a 10 μm.
Il PM2.5, con diametro aerodinamico inferiore a 2.5 μm, è indicato anche come  frazione “respirabile”, perché può raggiungere gli alveoli polmonari, veicolandonell’organismo le sostanze che lo compongono.
La composizione del particolato può variare ampiamente. Da essa, oltre che dalle dimensioni, dipende la pericolosità dell’esposizione.



Perché è pericoloso per la salute

Gli effetti sanitari dell’inalazione di particolato sono sia di tipo acuto (brevi esposizioni ad alte concentrazioni), sia cronici (esposizione prolungata a concentrazioni non elevate). Si manifestano perlopiù con affezioni dell’apparato respiratorio (riduzione della funzionalità respiratoria, asma nei bambini ecc.) e cardiocircolatorio (infarti, ictus).
La letteratura scientifica recente attribuisce al particolato anche una serie di danni che vanno dal diabete al ritardo nello sviluppo fisico e mentale dei bambini, fino a patologie cognitive
(autismo nei bambini, Alzheimer negli anziani) e ad altre disfunzioni neurologiche. Nell’ottobre 2013, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato il particolato ambientale“cancerogeno di tipo I”.



Fonti



Gli ossidi di azoto (NO2, NO, NOx)

Gli ossidi di azoto (NOx) che causano inquinamento atmosferico sono il monossido (NO) e il biossido (NO2) di azoto. 
La presenza in atmosfera di NO (inquinante primario) e NO2 (inquinante secondario) è dovuta essenzialmente a processi di combustione. In particolare, la loro formazione dipende dal tenore di ossigeno e dalla temperatura raggiunta in camera di combustione. Le principali sorgenti di ossidi di azoto sono legate al settore dei trasporti e dagli impianti termici (centrali di potenza e impianti di riscaldamento).

Perché sono pericolosi per la salute e per l’ambiente

L’esposizione ad alte concentrazioni di ossidi di azoto lede le vie respiratorie profonde, riducendo la funzionalità polmonare e degli alveoli polmonari (edema polmonare); a basse
concentrazioni, provoca irritazione alle mucose. 
L’esposizione a NO2 provoca inoltre un aumento della suscettibilità a infezioni batteriche e virali.
 Recentemente sono stati riscontrati possibili effetti dell’NO2 sulla funzionalità dell’apparato cardiovascolare: ischemie, aritmie e scompensi cardiaci.

Per quanto riguarda gli effetti sulla vegetazione, gli ossidi di azoto diminuiscono la velocità di fotosintesi e causano la formazione di necrosi fogliari. Gli NOx contribuiscono alle cosiddette “piogge acide”, che provocano danni alla vegetazione e accumulo di nitrati al suolo e nelle acque (eutrofizzazione), nonché alla formazione del cosiddetto “smog fotochimico”, agendo da precursori per la formazione di ozono troposferico.
È importante infine il ruolo degli NOx come precursori del particolato secondario.

Fonti



Ozono (O3)

L’ozono è un inquinante di tipo “secondario” presente in prossimità del suolo (ozono troposferico), Si forma per l’azione dei raggi solari sugli ossidi di azoto e sui composti organici volatili (COV) presenti in atmosfera.
Le concentrazioni di Ozono non possono essere ridotte in maniera significativa con azioni esclusivamente locali.

Perché è pericoloso per la salute e per l’ambiente

L’ozono, incolore e dall’odore pungente, è un ossidante potente. Negli esseri umani provoca irritazione dei tessuti delle vie respiratorie, in particolare degli alveoli polmonari, anche dopo esposizioni brevi.
L’ozono danneggia inoltre le piante, creando sulle foglie zone necrotiche bianco/giallastre o favorendone l’invecchiamento precoce e la defoliazione. È infine in grado di compromettere
la fotosintesi clorofilliana.

Fonti

Misure temporanee di PRIMO LIVELLO

A causa del superamento delle concentrazioni di PM10, come previsto dal Piano Aria Regionale, vengono estese a tutto l’ambito urbano le limitazioni già previste in Area C e Area B dalle 7.30 alle 19.30: 

  • autoveicoli per il trasporto di persone e merci (di tutte le categorie M e N) di classe ambientale Euro 0 e 1 alimentati a gas (metano o gpl), benzina in modo esclusivo o a doppia alimentazione;
  • autoveicoli per il trasporto di persone e merci (di tutte le categorie M e N) di classe ambientale Euro 0, 1/I, 2/II, 3/III e 4/IV alimentati a gasolio (diesel) in modo esclusivo o a doppia alimentazione anche se dotati di filtro antiparticolato efficace.
  • Divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (come stufe e caminetti, in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) aventi prestazioni energetiche ed emissive che non sono in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 4 stelle.
  • 
Divieto assoluto per qualsiasi tipologia di combustioni all’aperto (falò rituali, barbecue e fuochi d’artificio, scopo intrattenimento, etc…).
  • 
Introduzione del limite a 19 °C (con tolleranza di 2 °C) per le temperature medie nelle abitazioni, spazi ed esercizi commerciali.
  • 
Divieto per tutti i veicoli di sostare con il motore acceso.

      

  • Divieto di spandimento degli effluenti di allevamento, delle acque reflue, dei digestati, dei fertilizzanti e dei fanghi di depurazione in tutto il territorio





Misure di SECONDO LIVELLO 

Alle limitazioni del primo livello si aggiunge

  • Divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (come stufe e caminetti, in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) aventi prestazioni energetiche ed emissive che non sono in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 5 stelle.

Per approfondire